IN ESTASI ALLA TV PER UNA SQUADRA DA “MILLE E UNA NOTTE”
L’articolo di Matteo DeSimoni di Baseball.it
Un’altra serata magica per il nostro baseball seguendo la diretta di ESPN America.
I brividi per un fuoricampo in foul, l’entusiasmo per il fuoricampo vero di Colabello. E il tripudio finale saluta gli azzurri
E c’erano anche, come ieri sera, le “Wags” azzurre, un colorito drappello di mamme, fidanzate, sorelle. Inquadrate appena prima dell’inizio del match mentre la madre di Alex Liddi le trucca appositamente con i colori d’ordinanza.
Per il resto anche solo la panoramica del Chase Field con gli azzurri in campo mette i brividi.La partita inizia e il parterre davanti alla tv è stranamente rilassato, ma un altro brivido corre lungo la schiena di tutti quando Green colpuisce lungo e fa temere il fuoricampo.
Le immagini mostrano Panerati e tutti i suoi compagni lanciatori nel bull-pen indicare chiaramente la zona morta con il braccio. Fortunatamente è in foul di un nulla. Maestri è in gran serata e chiude subito l’inning. Un out lo fa da solo, con la battuta dello stesso Green che gli finisce direttamente nel guanto Al cambio campo l’Italia colpisce duro subito e si porta in vantaggio, l’atmosfera si scalda, sia a casa che a Phoenix. Potrebbe aumentare il vantaggio l’Italia, ma non ci riesce.
E al cambio campo subisce il pareggio. Ecco, c’è da soffrire anche stasera. La gara va avanti, si prepara la spaghettata, quando un boato proveniente dalla tv rompe il silenzio di un piovoso venerdì sera parmigiano: Chris Colabello ha appena sparato un kilometrico fuoricampo a sinistra da tre punti. Appena prima Liddi aveva spinto a casa il punto del 2-1 con un singolo. In totale quindi i punti sono cinque. La “torcida” azzurra in delirio è inquadrata con insistenza. Come la ripresa successiva, quando gli azzurri avanzano sul 6-1. Sembra fatta.
Sbagliato, perchè al settimo, sul 6-2 con due out una furbata di Morneau, che inganna l’arbitro che lo crede colpito e lo manda in prima. Il replay lo sbugiarda, ma è troppo tardi: Saunders colpisce una valida profonda da due punti. Il Canada è ad un passo e la paura inizia a serpeggiare. Ma dura poco perchè nel suo ottavo attacco l’Italia dilaga. E festeggia due volte. Prima un doppio di Costanzo esce oltre il fuoricampo di rimbalzo e fa pensare al Grande Slam che fisserebbe il risultato sul definitivo 15-4, con tutti gli azzurri in campo a saltare come dei grilli.
Ma i canadesi protestano, l’arbitro dopo un conciliabolo consulta l’instant replay che mostra chiaramente la palla rimbalzare in campo e poi uscire. Nessun problema, perchè ci pensa Super Mario Chiarini, il capitano, dopo pochi minuti a spedire la palla lontanissima tra esterno centro e destra, permettendo a Costanzo di segnare il punto che decreta la fine anticipata e scatena una festa impensabile solo pochi anni fa.
A quel punto inizia un’altra partita. Si, perchè mentre gli azzurri festeggiano come dei matti e il pubblico si abbraccia con gli occhi che tradiscono una grandissima emozione, si inizia a discutere se la qualificazione sia matematica oppure no. Purtroppo, ancora, non la è. Bisogna attendere. E ci sarà chi farà le ore piccole stanotte: se gli USA battono il Messico le probabilità aumentano in modo notevole! Intanto il manager di Canada afferma: “Ci hanno preso a calci nel sedere!” E questo è tutto orgoglio. Di sicuro gli americani non dormiranno tranquilli al pensiero di dover affrontare gli azzurri domani…. E’ incredibile pensare che quando si verificano determinati eventi eccezionali come quello di stasera non siamo mai preparati.
E alla fine forse non riusciamo nemmeno a gustarceli come dovrebbe essere. A parte tutto l’Italia del baseball in questo momento sta vivendo un sogno. C’è chi aspetta da trent’anni di vedere questo sport finalmente ad un certo livello nella considerazione generale eppure sta ancora a discutere su quanti giocatori nati in Italia fanno parte del gruppo. E’ masochismo allo stato puro. Tutti dobbiamo essere orgogliosi del risultato straordinario ottenuto da una squadra che si chiama Italia e che questo nome lo porta tatuato sulla pelle. Dalla tv la cosa più emozionante non era tanto assistere alla prestazione straordinaria di una squadra meravigliosa, o vedere la grande chimica di squadra instauratasi all’interno del gruppo,ma constatare l’affetto, la partecipazione, l’emozione di tanti nostri connazionali residenti negli USA presenti allo stadio.