PREMIER12: LE INTERVISTE DOPO CUBA – ITALIA
L’articolo di Riccardo Schiroli per la Fibs.
Abbiamo raccolto i pareri di Maestri, Chiarini, Sambucci e Mineo. Ecco le interviste.
Alessandro Maestri non aveva un limite di lanci prefissato: “No, niente di tutto questo. Vi hanno chiesto perchè sono uscito? Si vede che sono piaciuto…”.
E’ andata bene, direi: “Beh, se non avessi subito il punto sarebbe andata meglio…”.
Davi l’impressione di stare bene, sul monte: “Diciamo che era una serata molto umida, ma per il resto stavo bene. Cuba? Non mi sembra abbiano fatto molti contatti importanti”.
Il tuo futuro: “Gli Orix Buffaloes mi hanno fatto sapere che non intendono farmi una proposta di rinnovo. Il mio obiettivo sarebbe continuare a giocare in Giappone. Ma mi sto guardando intorno anche in Corea e aTaiwan”.
Mario Chiarini sorride: “Abbiamo finito bene. Forse oggi avevamo meno pressione addosso, visto che eravamo eliminati, e abbiamo giocato con meno tensione. Diciamo che contro Cuba abbiamo giocato la partita che speravamo fosse il nostro standard in questo torneo. Resta il rammarico, perchè si poteva vincere. Cuba non è inavvicinabile come qualche anno fa, oggi poi mi sembravano molto tesi, consapevoli di non potersi permettere di sbagliare”.
Insomma, l’Italia a questo livello ci sta: “Quando i lanciatori ti tengono in partita, può succedere tutto. A questo livello, di occasioni per segnare non ne capitano molte, quindi bisogna cogliere l’attimo. L’attimo lo cogli quando sei abituato a giocare a certi livelli”.
Cosa resterà di questo Premier12? “Io spero che i ragazzi più giovani lo possano considerare parte di un percorso e che gli vengano date altre possibilità di misurarsi a questi livelli, in modo che possano fare tesoro dell’esperienza”.
Mentre firma autografi e posa per foto ricordo, Alex Sambucci ci parla del primo inning: “Torres ha lanciato un cambio, che è rimasto in mezzo al piatto. Sono andato per fare un bel contatto, ho colpito bene, però la palla è finita nel guanto dell’interbase dopo un rimbalzo. Davvero mi dispiace….”.
Alberto Mineo, che ha spinto a casa il punto italiano, ci dice la sua opinione sul torneo: “Siamo andati in crescendo. Siamo una squadra giovane e quando è partito il torneo forse eravamo un po’ smarriti. Se avessimo avuto l’intensità di oggi dalla prima partita, forse avremmo fatto un altro torneo. Il livello? Mi è sembrato più alto di quella al quale ho giocato quest’anno negli Stati Uniti”.