MAZZIERI SPRONA L’ITALIA PRIMA DELL’ESORDIO AL CLASSIC
Mazzieri: “Vinciamo ogni singolo lancio e piantiamo la bandiera in cima al monte di Los Angeles”
“Ci sono 3 cose che voglio dirvi, brevemente” ha esordito Marco Mazzieri martedì mattina nel suo discorso alla squadra prima del primo allenamento al completo in vista del World Baseball Classic 2017, “la prima è un invito a fare gli auguri ai 2 ragazzi che compiono gli anni in questi giorni, Luis (Lugo, ndr) ieri e Francisco (Cervelli, ndr) oggi.
La seconda è presentarvi il gruppo di persone che hanno fatto un incredibile lavoro per arrivare fin qui: i clubbies Steve e Scotty; i fisioterapisti Lou, Massimo e Giovanni; i preparatori Gianni e Pat; la coordinatrice delle squadre nazionali, Marina; la coordinatrice per il Classic, Allison; il responsabile della sicurezza Armando; il supporto dalla MLB Chris; l’addetto stampa Pat; il responsabile comunicazione Marco; Roberto, che segue i social media; il bull pen catcher Augusto, il bull pen coach Gibo; il consulente speciale per i lanciatori Dennis Cook; il pitching coach Brian Sweeney, che ha giocato per noi all’ultimo Classic; quindi Frankie Catalanotto, al suo quarto Classic in azzurro, 2 da giocatore, e 2 da coach; Nick Punto, quest’anno coach dopo aver giocato nel 2013; Sal Butera, coach di prima base e responsabile dei ricevitori; il bench coach Sal Fasano; il mental coach Rafi Colon.”
“La terza” ha proseguito il CT azzurro “è: grazie a tutti voi, perché c’è chi ha lasciato il camp di major league, chi quello di minor e altri un lavoro quotidiano fuori dal campo per essere qui. I grandi momenti offrono grandi opportunità e oggi avete la grande opportunità di trasformare tutto il tempo e il sacrificio impiegato per arrivare qui in un momento di successo.
Quando 10 anni fa ho preso la guida della Nazionale Italiana avevo una visione da trasferire ai miei giocatori, quella che in una singola gara, possiamo battere chiunque. Alcuni di voi non lo sanno, ma nel 2007, al Mondiale a Taiwan, abbiamo sconfitto gli Stati Uniti di Evan Longoria, altri c’erano, sul campo, e Alessandro (Maestri, ndr) che è qui ci ha portato in fondo.
Al Classic 2009 abbiamo scioccato più di qualcuno, battendo il Canada, 4 anni fa siamo stati la sorpresa del torneo, sconfiggendo Messico, Canada e andando a tanto così dal passare il turno contro le 2 finaliste, Porto Rico e Repubblica Dominicana.
In questo 2017, voglio che ognuno di noi sia convinto che possiamo passo dopo passo scalare la montagna e piantare la nostra bandiera sulla cima, a Los Angeles.
Per farlo, dovremo giocare e vincere ogni singolo lancio di questo torneo. E questa è la bellezza di tutto questo: lo so, la maglia azzurra può essere pesante, all’inizio, perché giocare con la scritta Italia sul petto è qualcosa di diverso, in più, venerdì a Jalisco ci saranno 20.000 persone a tifare contro di noi, nessuno ci regalerà nulla. Quello che otterremo ce lo dovremo andare a prendere. Si sono spese tante parole, negli ultimi mesi, sul Classic. Lasciamo che siano le altre squadre a parlare e che siano i nostri successi a fare rumore per noi.”