MAZZIERI: “ABBIAMO DATO TUTTO, QUESTO MI SODDISFA”
L’articolo della Fibs, di Michele Gallerani
Peccato per la sconfitta, ma perdere di un punto contro la Repubblica Dominicana significa uscire dal campo a testa alta. Nessun rammarico per il manager azzurro, che ha apprezzato l’attitudine dei suoi e ora pensa alla prossima partita C’è amarezza, ma di sicuro non tristezza nella locker-room azzurra dopo la sconfitta contro la RepubblicaDominicana.
Una squadra fortissima che avrebbe fatto paura a chiunque, invece è stata l’Italia a fare paura – per sette inning – a Pena e i suoi. È per questo motivo che il manager Marco Mazzieri durante la conferenza stampa non è per nulla arrabbiato e, anzi, vuole sottolineare la prova di un gruppo che, ancora una volta, ha dimostrato a tutti di essere molto competitivo e di meritare un rispetto che molti ancora dimenticano di dare.
Quello che piace di questa squadra è l’attitudine: “Penso che i miei ragazzi meritino solamente complimenti, perché hanno giocato veramente bene, una buona partita, ma soprattutto hanno dato tutto e non si sono risparmiati. Il nostro motto è questo. Dare tutto e poi vediamo quale sarà il risultato. Questa volta abbiamo perso, pazienza, ci rifaremo”.
Una situazione che appare ancora più importante sottolineare visto che di fronte l’Italia ha avuto un line-upsa Major League e dei lanciatori – compreso il closer Fernando Rodney – che giocano stabilmente in grande lega e hanno standard di altissimo livello: “Eravamo abbastanza preparati ad affrontare una partita così difficile. Sapevamo che sarebbe stato fondamentale ogni dettaglio e anche per quanto riguarda il dover affrontare un closer che è capace di lanciare a quasi cento miglia allora, credo fossimo nella stessa situazione quando ci siamo trovati di fronte Sergio Romo, con il Messico.
Alla fine non importa. Non penso faccia molta differenza, perché in competizioni come questa, uno vale l’altro. Sono tutti bravi. Non puoi permetterti di preoccuparti di uno o dell’altro, devi giocare al meglio e basta. Poi può succedere che tu metta il punto del pareggio in base all’ultimo inning e non sia in grado di trasformare l’azione, come è accaduto oggi. Con il Messico però ci eravamo riusciti, quindi non vale la pena pensare in maniera negativa. Questo gioco è così e basta”.C’è qualcosa su cui si possa recriminare? “Forse non recriminare, ma un pizzico di dispiacere per una situazione particolare c’è. Speravamo, infatti, di riuscira ad arrivare con Tiago Da Silva, che peraltro devo dire ha tirato una partita bellissima, almeno fino al sesto inning. Per poi andare con Pugliese, Venditte e Grilli, settimo ottavo e nono.
Purtroppo non ci siamo riusciti e alla fine è andata come è andata. Vorrà dire che ci rifaremo nella partita di mercoledì, pronti a qualsiasi avversario. Pronti con Alessandro Maestri come partente”. Per Chris Colabello, autore del lunghissimo fuoricampo che ha portato l’Italia in vantaggio 4-0 al primo inning, nulla è compromesso e l’Italia – che con il sistema del double-elimination può ancora arrivare a giocarsi la qualificazione – è pronta a lottare, perché “ogni giorno è diverso dal precedente”, dice il desginato azzurro “Abbiamo dimostrato anche oggi che giochiamo come una vera squadra e siamo molto competitivi. Rimanere in partita fino al nono contro dei campioni come quelli della Repubblica Dominicana è dimostrazione di grande capacità.
Noi abbiamo tante qualità, compresa quella di non abbatterci mai e sono convinto che mercoledì sera faremo un’altra grande partita”. Agli azzurri rende omaggio anche il manager della Repubblica Dominicana, Tony Pena: “Tanto di cappello all’Italia che ha giocato alla grande, ma anche il nostro monte, dopo il primo inning si è comportato alla perfezione. Loro, sulla carta, sarebbero dovuti essere più deboli di noi, invece, quando sei sul diamante parti alla pari con il tuo avversario.
Nel primo inning ci hanno fatto veramente paura ed è stata una ripresa durissima. Questa è stata la partita più dura che abbiamo giocato in tutto il World Baseball Classic”. Quando gli chiedono se a inizio partita i suoi abbiano preso un po’ sottogamba gli avversari, la risposta è netta: “Nessuna sottovalutazione dell’avversario o dell’impegno. Solo un po’ di difficoltà da parte di Volquez a centrare l’area dello strike. Può succedere, quando vuoi a tutti i costi fare il meglio, a volte capita che tu abbia qualche difficoltà. Avevo avvertito la squadra che sarebbe stata una partita molto difficile e alla fine si è dimostrato che avevo ragione. Per fortuna siamo riusciti a recuperare e portare a casa una vittoria molto importante”.
Dopo i complimenti all’Italia, i complimenti anche a Robinson Cano, che in questo torneo ha già battuto 12 valide su 19 turni, con 4 doppi, 2 fuoricampo e 6 punti battuti a casa: “Cano è arrivato pronto, come tutto il resto della squadra. D’altronde l’avevo spiegato alla squadra, che avremmo dovuto affrontare il Classic con grande attenzione e serietà e questo stiamo facendo. Non sono per niente sorpreso dal rendimento, suo e della squadra”.
Qualche complimento in meno esce dalla bocca di Cano, soprattutto per via di un paio di scivolate dure, che ha subito in seconda da parte dei corridoriazzurri. In particolar modo, quando gli viene posta la domanda in conferenza stampa, il seconda base degli Yankees, fa riferimento a un piccolo battibecco avuto con Nick Punto: “Si in quel caso ero abbastanza arrabbiato perché era la terza volta che succedeva” dice l’uomo partita dellaRepubblica Dominicana, “quando si scivola per cercare di rompere un doppio gioco, ok.
Ma in quella occasione era un out forzato e quindi non ce n’era la necessità. Non mi piace l’idea di farmi male solo perché gli altri vogliono scivolare duro a tutti i costi. Comunque alla fine non è successo nulla di particolare.
Alla fine siamo molto contenti e questa è una vittoria che vale quanto una nelle World Series, perché quando sei sotto 4-0 nella prima ripresa e riesci a rimontare e passare in vantaggio al settimo, nel frattempo accumuli tensione, arrivi al momento in cui si concretizza la rimonta che la gioia esplode ed è quello che è succcesso”.
Una celebrazione del lavoro fatto dai dominicani ma, allo stesso tempo, un complimento indiretto all’Italia che ha fatto sudare freddo il dug-out dei sudamericani.