L’articolo di Alberto Crescentini sul Resto del Carlino.
Tra una ventina di giorni Alessandro Maestri (foto) ne compirà 36. E questo, dopo una vita, sarà il primo compleanno lontano dai diamanti, soprattutto lontano da quel monte di lancio che da quando era bambino è stata casa sua. Nell’ambiente del ‘batti e corri’ si sapeva da un po’, ma ieri è stato il diretto interessato a darne ufficialmente l’annuncio con un post su Facebook. Il baseball giocato appartiene ormai al passato. Senza rimpianti. E nella premessa, ripensando a quei trent’anni passati sulla ‘collinetta’, il pitcher riminese usa un termine molto caro a Bebe Vio. “Permettetemi di dirlo… è stata una figata”, si legge infatti nel post, con Maestri che si ritira serenamente e senza tentennamenti, anche se il suo braccio avrebbe ancora qualcosa da offrire. “Sono tranquillo, non è una decisione presa all’improvviso”, racconta al telefono Alessandro, il globetrotter del baseball, il ragazzo – e poi uomo – che per inseguire il suo sogno non ha esitato un attimo a volare negli States ad appena vent’anni. E poi Australia, Giappone, Messico, sempre stringendo in mano quell’amata pallina con le cuciture. “Avrei potuto fare di più, credo davvero che avrei potuto esprimere un livello più alto – scava nel passato Alessandro –. Le due stagioni in cui ho giocato meglio sono state la seconda negli Usa, a Peoria, e in Australia”. Ora queste sensazioni, questi ricordi finiranno in un libro che Maestri sta ultimando avvalendosi della consulenza di Elio, il musicista che a sua volta ha il ‘batti e corri’ nel cuore.