L’articolo della Fibs.
L’Italia cede sul filo di lana alla Spagna la prima amichevole della serie di quattro organizzata per celebrare i 75 anni dalla fondazione della Federazione Spagnola, ma anche e soprattutto per i test tecnici necessari prima di affrontare, in sequenza, Europeo e Qualificazione Olimpica. Gli Azzurri battono quasi il doppio (9 a 5 le valide) e di potenza (3 fuoricampo alla fine), conducendo la gara fin dal primo uomo e arrivano al nono inning in vantaggio 4-6, ma proprio dagli homer di Beltre (2 per lui nella partita) e Monzon, al nono inning, arriva l’incredibile sorpasso delle Furie Rosse, che si aggiudicano gara 1 per 7-6.
Il lungo fuoricampo al centro, sul conto pieno, con cui Sebastiano Poma, primo battitore della partita, apre la sfida amichevole numero uno della serie, mandando gli Azzurri sull’immediato 1-0, non è affatto il prologo di una immediata fuga sui lanci di Jorge Balboa. Il partente di casa, infatti, pur regalando diversi ball (3 le basi concesse) e soprattutto turni lunghi ai battitori avversari, esce dai tre inning che gli sono assegnati senza concedere altri punti e, a parte il doppio di Alessandro Vaglio nella stessa prima ripresa, nemmeno valide.
Il secondo attacco dell’Italia si apre con la base a Garbella, che è però colto fuori base dal pick-off di Balboa e gli Azzurri non riescono poi a sfruttare la base per ball successiva a Maggi, con due facili volate di Epifano e Poma che si trasformano in altrettanti out.
La terza difesa giallorossa si chiude con il bel doppio gioco innescato dal seconda base Daniel Sanchez sulla rimbalzante di Colabello dopo il colpito di Vaglio.
Tre inning sono anche quelli che Gerali destina ad Alessandro Maestri, e l’asso azzurro sfoggia una prestazione di grande controllo e autorevolezza, con una sola valida, un colpito e nessuna base per ball concessa al lineup dei padroni di casa.
La partita poi si anima quando sul monte è il turno dei rilievi: la Spagna presenta al quarto Fernando Baez il quale, dopo la base a Mazzanti, è toccato durissimo da Federico Celli, che spedisce il terzo lancio del compagno di squadra in casacca San Marino oltre la recinzione di sinistra, mandando l’Italia avanti 3-0; una palla corta in diamante di Garbella si trasforma in singolo, quindi, dopo due K ai danni di Maggi ed Epifano, è un torrido Seba Poma che scaraventa la palla nella zona del paletto di foul di destra, consentendo al compagno di segnare il quarto punto.
Nella parte bassa dell’inning è il turno per Matteo Bocchi di fare il suo ingresso in partita e, dopo un primo agevole out, la Spagna va sul tabellone: Ochoa e Franco ottengono la base per ball, quindi Galvan riempie i sacchetti con un singolo; Leo Rodriguez batte verso Colabello, che assiste a Epifano per l’eliminazione di Galvan, mentre Ochoa arriva a casa per l’1-4. Non è finita: con la seconda libera, Rodriguez va per la rubata, Maggi ci prova, ma la sua assistenza è spostata sulla sinistra rispetto alla base e Franco ne approfitta per dimezzare il distacco.
Il quinto attacco non porta altro che un colpito e una base, per il lineup di Gibo Gerali, mentre la fase difensiva vede l’esordio di uno dei nuovi arrivi di questa cruciale estate azzurra: il rilievo mancino Michael Johnson, proveniente dai New Britain Bees (Independent Atlantic League) con un 2018 trascorso fra doppio e triplo A dei Dodgers. Il lanciatore di Georgetown sfoggia una dritta che fischia, ma il suo primo avversario con la casacca 21 dell’Italia, Engel Beltre, lo ‘battezza’ con un solo homer a destra che porta la Spagna a una lunghezza. Johnson non si scompone e gestisce il turno forte iberico con pochissimi lanci, facendo battere in diamante Angulo e Ustariz, per chiudere la sua uscita con il K di Martinez.
Nel sesto, Baez lascia il posto a Rhiner Cruz e anche il suo ingresso è salutato da un fuoricampo da 1 punto, in questo caso di Beau Maggi, che ristabilisce un po’ di distanza fra le due squadre mandando l’Italia avanti 5-3.
C’è Mattia Aldegheri sul monte, nella parte bassa, e, dopo lo strikeout di Ochoa, il doppio di Francoe il singolo di Galvan fruttano alla Spagna la quarta segnatura con il lancio pazzo indirizzato a Rodriguez, il quale finisce poi a sua volta al piatto.
Nel settimo attacco, l’Italia affronta una squadra parecchio rivoluzionata, con diversi cambi operati dal manager Luis Sojo: Colabello arriva fino in seconda per l’errore di tiro di Rodriguez ed è spinto avanti dalla palla in diamante battuta da Koutsoyanopulos, appena entrato per Mazzanti, quindi è grazie a Federico Giordani, che ‘ruba’ un singolo battendo sul tempo l’assistenza del nuovo interbase Monzon che arriva il punto numero 6. Entra anche Trinci, al posto di Maggi, ma è il terzo fuori.
Inizia l’ottavo e c’è Antonio Noguera sul monte, lunga militanza con la maglia delle furie rosse e anche in Italia, fra serie A e IBL, che affronta ed elimina 3 battitori in sequenza, con una bella mano di Leo Rodriguez, che intercetta al volo una secca linea di Mattia Reginato lungo la linea di sinistra.
Al pitcher di origine venezuelana risponde alla grande Valerio Simone, che a sua volta firma un 3 su-3 giù suggellato dal K di Franco.
La Spagna va con il sesto lanciatore della sua partita nel nono, si tratta di Nacar, il quale subisce, dopo il primo out, il singolo a sinistra di Colabello, poi eliminato in seconda per scelta difesa sulla battuta di Koutsoyanopulos. Il nuovo terza base azzurro della gara ruba la seconda, poi è Yovani Franco a togliere a Federico Celli un potenziale doppio e, senz’altro, il terzo RBI della sua serata, con una grandissima corsa e presa al volo all’esterno destro.
Ma c’’è ancora tempo per imprese: la difesa azzurra dei 2 punti di vantaggio al nono è nelle esperte mani di Nick Pugliese, che comincia con il K di Martinez, poi subisce il singolo del pinch hitter Montiel e lascia al piatto il nuovo seconda base Edison Valerio; con 2 fuori, però, succede ciò che nessuno, vestito d’azzurro, poteva e voleva ipotizzare a quel punto, e la doccia gelata si presenta nella forma dei 2 fuoricampo consecutivi di Beltre (secondo della serata per lui) che firma il pareggio e, sul conto pieno, di Javier Monzon, il quale, con il suo solo homer, manda tutti negli spogliatoi e in visibilio il bel pubblico intanto accorso al futuro ‘Antonio Hervás’ di Sant Boi, teatro anche delle sfide dei prossimi 3 giorni.