ITALIA TRA LE PRIME OTTO AL CLASSIC
L’articolo di Giovanni Del Giaccio de Il Gazzettino.
ROMA – Ci sono voluti gli Stati Uniti, i favoriti padroni di casa, per fermare l’Italia. Una sconfitta che vale comunque la storica qualificazione al secondo turno del World baseball classic, il mondiale per professionisti . L’impresa è compiuta: gli azzurri sono tra le prime otto formazioni del mondo e se erano volati alla volta dell’Arizona per stupire, da domani a Miami si giocano l’accesso tra le prime quattro. Perché no? Tutto è possibile dopo aver battuto in un girone di ferro prima il Messico (6-5), quindi il Canada (14-4, addirittura per manifesta superiorità) e aver impressionato i maestri statunitensi. Già, perché se non ci fosse stato il grande slam – il fuoricampo da quattro punti – di David Wright, stella dei New York Mets, chissà… La partita era ancora sul 2 a 2.
Una sconfitta che non fa male, perché l’Italia impressiona il Paese che fa di questo sport il suo passatempo nazionale. La squadra di Marco Mazzieri, ad esempio, è seconda nelle statistiche di battuta solo a Cuba, altra super potenza mondiale. E adesso i quarti di finale. A pensare una cosa del genere, dieci anni fa, quando il Classic ha fatto il suo esordio, nessuno ci avrebbe scommesso. E mentre in Italia il baseball continua a faticare per farsi largo, il lavoro fatto dalla Federazione sta pagando a livello mondiale.
I PROTAGONISTI
Basta pensare che Alex Liddi, il primo italiano a giocare tra i professionisti Usa, è un punto fermo di questa squadra. E lo è Alex Maestri, passato dagli Stati Uniti ai pro giapponesi, lanciatore vincente contro il Canada, così come Luca Panerati, altro lanciatore, capace di tenere a zero gli Usa. Poi ci sono il capitano Mario Chiarini, esterno del Rimini, o Chris Colabello che gioca per i Minnesota Twins ma è nato e cresciuto nella stessa Rimini. Sono loro, i giocatori formati in Italia, a dare l’apporto decisivo insieme ai «paisà», figli o nipoti di emigranti che giocano in Major league ma possono vestire per le regole del torneo mondiale la maglia azzurra. E lo fanno con orgoglio.
«Mi aspettavo dai ragazzi quello che mi hanno dato e cioè una grandissima prova di squadra – dice il manager Marco Mazzieri – Abbiamo una squadra e uno staff straordinario e sapevamo che saremmo stati in grado di fare bene. Ora siamo pronti a fare anche meglio». Non ha dubbi Alessandro Maestri. «Sono contento che la nostra squadra stia dimostrando di essere molto competitiva, voglio continuare a dare il massimo per aiutare la squadra a vincere». E Nick Punto, campione alle World Series nel 2011 con i Saint Louis Cardinals, si esalta per la qualificazione: «Siamo felicissimi di aver passato questo turno. Ora si parte per Miami e quando saremo là vedremo ciò che accadrà».
LA SFIDA
Solo nella notte italiana gli azzurri hanno conosciuto avversari e calendario. Gli Usa per qualificarsi dovevano battere il Canada, mentre chi sarà primo o secondo tra Repubblica Dominicana e Portorico nel girone D lo ha stabilito lo scontro diretto. La festa è quasi completa. Marco Mazzieri vorrebbe che a Miami si completasse l’opera: «Quello che abbiamo fatto vedere in queste tre partite dice molto di chi siamo e cosa siamo capaci di fare. Spero che questo momento possa trascinare il nostro movimento a progredire ancora e a diventare sempre più grande, a dispetto di molta diffidenza che c’è sempre stata». Dalla vittoria in Europa a settembre alle prime otto formazioni del mondo, la festa italiana continua e tutti nel movimento auspicano che duri ancora.