ALESSANDRO MAESTRI E’ IL PREFERITO DEI TIFOSI DELLA ABL
Alessandro Maestri è il preferito dei tifosi della Australian Baseball League. Il lanciatore romagnolo, che ha ricevuto oltre 1100 voti dei tifosi, racconta in questa intervista una stagione iniziata con la delusione del ‘taglio’ dei Cubs e proseguita in Lega Indipendente. Nel 2012 lo ritroveremo in Giappone?
Alessandro Maestri è reduce dalla esperienza della Australian Baseball League (ABL), alla quale ha partecipato lanciando per i Bandits di Brisbane.
La squadra ha fallito i play off per un soffio (per la cronaca, i Perth Heat e gli Aces di Melbourne si giocheranno il titolo nel fine settimana dal 10 al 12 febbraio al “Barbagallo Ball Park” di Perth), ma per Maestri è stato un campionato estremamente positivo.
Il sito ufficiale della sua squadra lo ha addirittura soprannominato The Italian Stallion e il pitcher romagnolo è stato votato (oltre 1100 consensi) come il miglior giocatore dai tifosi della Lega.”Si il premio ha fatto piacere, e’ stata un iniziativa simpatica quella dell ABL di avere questa votazione” commenta Maestri per via telematica. Il 2011 era iniziato con una grossa delusione.
Durante lo Spring Training si è conclusa l’avventura con i Cubs, iniziata nel 2006: “Beh, è chiaro, non è mai facile venire tagliati, qualsiasi sia il livello”. La tua stagione è proseguita però in Nebraska, in una delle cosiddette Leghe Indipendenti: “L’anno di Indy è stato un po’ altalenante, ho alternato buone prestazioni ad alcune così così! Il livello era piuttosto buono. La parte centrale del line up era piuttosto valida in quasi tutte le squadre”.
Parliamo di questa neo nata Lega australiana: “Anche qua il livello è buono, tutte le squadre hanno almeno 3 o 4 giocatori che militano nelle Leghe Minori americane. Il resto sono veterani o giovani australiani”.Si può dire che per la tua carriera sia stato un nuovo inizio? “Giocando nella ABL mi si sono aperte prospettive nuove. Ho avuto modo di parlare con scout giapponesi.
Ora sta a me decidere sul da farsi. Vedrò di decidere nelle prossime settimane, la scelta cadrà probabilmente sul posto dove avrò più motivazioni per fare bene”. Puoi già provare a fare un bilancio della tua esperienza da giocatore professionista? “Guardando indietro, non posso che essere grato a questo sport per tutte le esperienze che sono riuscito a fare. Il rammarico più grande è stato quello di non arrivare in Major, dentro di me c’era sempre stata la certezza che ce l’avrei fatta. Sinceramente, sto continuando a giocare all’estero proprio per provare a rientrare nel giro. La vita e’ piena di sorprese…”.
Se quindi venisse da te un ragazzo di 21 anni con una offerta tipo quella che i Cubs ti fecero nel 2006, gli consiglieresti di firmare? “Senza ombra di dubbio! Lo consiglierei sia a uno piu giovane di 21 anni sia ad uno piu vecchio”. In conclusione, parliamo di baseball italiano. Il tuo rapporto con la nazionale prosegue, visto che eri nella rosa per il Mondiale. Ma tornerai a giocare nella Italian Baseball League?
“Un giorno sicuramente. E’ bello sapere che c’è sempre la possibilità di tornare in Italia, nel caso le cose non vadano come si vorrebbe all’estero”.