L’articolo della Fibs.
Alessandro Maestri ha detto “basta“. Il 35enne lanciatore romagnolo ha preso la decisione di lasciare il baseball giocato, appendere il guantone al chiodo e chiudere così una carriera cominciata da ragazzino sui campi giovanili e proseguita giocando in quattro continenti diversi portandolo a calcare i diamanti di Italia, Stati Uniti, Messico, Giappone, Corea del Sud e Australia, la sua ultima esperienza estera prima del ritorno nel campionato italiano con il San Marino.
“È stata una idea che ho cominciato a maturare negli ultimi anni e che si è rafforzata dopo la fine dello scorso campionato di Serie A1”, racconta Maestri. “Mi sono preso tutto l’inverno per pensarci sopra ma ritirarsi ora mi è sembrato il momento più giusto”. “È difficile scegliere un ricordo o una emozione più bella. Se mi guardo un attimo indietro la nostalgia è tanta per vari motivi, forse il regalo più grande è quello di aver condiviso il mio percorso con compagni di squadra che poi ho conservato nel tempo come amici”.
Importante portacolori nel mondo, anche e soprattutto con l’uniforme azzurra, Alessandro Maestri ha collezionato 41 apparizioni sul monte di lancio con la Nazionale italiana, ottenendo la medaglia di bronzo nella Coppa Intercontinentale 2010, partecipando a tutte e quattro le edizioni del World Baseball Classic (2006, 2009, 2013, 2017) e prendendo parte agli Europei 2007, ai Mondiali IBAF del 2007, in cui fu protagonista della vittoria dell’Italia sugli Stati Uniti, e del 2011, alla prima edizione del Premier 12 della WBSC nonchè all’ultima uscita ufficiale degli azzurri nel 2019 con la medaglia d’argento europea e il torneo di qualificazione olimpica.
“Il ricordo più bello a livello personale è sicuramente l’arrivo nella massima serie giapponese. Anche con la Nazionale ho vissuto tantissime emozioni, da quelle ‘fuori di testa’ vissute al Classic alle esperienze nelle varie competizioni intercontinentali e continentali”, ricorda Alessandro Maestri. “A livello di emozioni forti, la vittoria contro il Messico al World Baseball Classic 2017 (a questo link la partita completa su FIBSTV.com, ndr) è stata talmente incredibile che attorno a noi c’era energia a mille. Le emozioni che si provano al Classic sono davvero indescrivibili perché vai a confrontarti con i migliori al mondo e quando riesci a batterli, o quantomeno a tenerti in partita, provi un misto di sensazioni difficili da raccontare”.
Il suo curriculum, però, recita esperienze importanti in giro per il mondo. Nel 2006, all’età di 21 anni, ha firmato il suo primo contratto professionistico con la franchigia MLB dei Chicago Cubs. La sua avventura è iniziata in Class A a Boise e nel triennio 2008-2010 lo ha visto protagonista nella squadra di doppio A assieme a futuri talenti della Major League Baseball come il lanciatore Jeff Samardzija, l’interno Starlin Castro, il partente Chris Archer, e altri. Dopo aver faticato nel 2010 in doppio A per i Tennessee Smokies, i Cubs hanno deciso di opzionarlo in Class A a Daytona, ma nella stagione successiva Maestri intraprende la strada delle leghe indipendenti. Comincia in Australia a Brisbane, poi torna in America e gioca con i Lincoln Saltdogs, squadra che milita nella American Association.
La sua attitudine ad adattarsi a nuovi ambienti e a migliorarsi in ogni sua esperienza lo porta ad ottenere traguardi importanti. Dopo un 2012 con i Kagawa Olive Guyners (Shikoku-Kyushu Island League, lega indipendente giapponese) e un breve cameo con i pirati di Rimini, nell’anno successivo diventa il primo giocatore nato e cresciuto in Italia della storia a debuttare nel campionato giapponese con gli Orix Buffaloes e nel 2014 farà una breve apparizione anche ai playoff. In quattro annate e 96 partite lanciate in pedana (21 partenze) nella Nippon Professional League, Maestri ha chiuso con una media PGL di 4.47 in 167 riprese, subendo 99 punti e registrando 97 basi su ball e 164 strikeout. Dopo aver archiviato la sua carriera in Giappone con una breve parentesi ai Gunma Diamond Pegasus (Baseball Challenge League, lega indipendente nipponica), l’asso azzurro ha aperto un capitolo in Corea del Sud con la casacca degli Hanhwa Eagles e, anche in questo caso, è diventato il primo italiano a debuttare e a vincere una partita nel campionato professionistico coreano. Il 2016 di Maestri si è concluso di nuovo con la casacca dei Diamond Pegasus, con i quali ha vinto il titolo di lega. Nell’anno successivo, oltre al World Baseball Classic, ha vestito la divisa dei Rojos del Aguila di Veracruz (3 vittorie, 8 sconfitte, 4.06 media Pgl il ruolino finale) nella lega messicana per poi tornare in Italia nelle ultime stagioni, al San Marino Baseball, dove nel 2005 aveva cominciato la sua lunga e gloriosa carriera e nel 2020 ha terminato giocando la finale scudetto per i sammarinesi contro la UnipolSai Fortitudo Bologna.
Da oggi, smessi i panni da giocatore, inizia ufficialmente un nuovo capitolo nella vita di AleMae, eletto lo scorso novembre nel Consiglio Federale FIBS come “rappresentante atleti”, che preferisce non guardarsi indietro ma guardare avanti: “Ho progetti di vita e professionali da portare avanti, come ad esempio l’azienda che ho costruito assieme a mia moglie. C’è la voglia e la motivazione perché continui a crescere e ad andare bene. La vita è strana”, prosegue, “mi ha riservato tantissime sorprese a livello sportivo, adesso sono curioso di scoprire cos’altro mi regalerà. La vita è fatta di fasi e quella sportiva ad un certo punto finisce. È sempre difficile da capire e da dirlo, ma bisogna essere sempre contenti di quello che è stato e guardare avanti perché la vita continua a regalare emozioni”.