UN AFFARE DI FAMIGLIA
La famiglia Pinder aiuta l’organizzazione dei Bandits non solo dentro e fuori dal campo di gioco, ma anche ospitando gli atleti stranieri
Quella che vedete è la tipica fotografia di una famiglia Australiana che ama il gioco del baseball e che ha tutti i requisiti di gentilezza e sense of humor adatti per ospitare persone nella propria casa. Attualmente ci sono sei Pinders in casa, quattro Australiani, un Americano e un Italiano, senza contare la presenza occasionale di un arbitro Giapponese.
Il modo in cui i Pinders si dedicano alla lega ABL è formidabile. Sono poche le famiglie che in tutta la lega si comportano come loro. Possiamo ricordare la famiglia Monoroas dei Sydney Blue Sox, i Kennelly per gli Heat, ma anche i Dutton, sempre di Brisbane. Chiaramente anche la famiglia Nilsson ha avuto un ruolo fondamentale, soprattutto per la storia del baseball Australiano.
Il coordinatore numero uno dei Brisbane e anche della famiglia è Carla Pinder, la capa e la lavoratrice più dedita tra le famiglie dell’ABL: “Sono felicissima di avere una famiglia così incredibile” ha detto Carla, “lavoriamo tutti insieme, sono molto fortunata”. Suo marito David, la figlia Em e il figlio Toby sono tutti volontati coinvolti per la seconda stagione in tutti gli eventi dei Bandits.
Ad aumentare il loro impegno, come se ce ne fosse bisogno, quest’anno i Pinder hanno adottato due lanciatori: Alex Maestri e Sean Jarrett. “E’ incredibile vedere tanta dedizione e tanto impegno, ponendo così tante energie per i Bandits,” ha detto il figlio adottivo Jarrett. “Non abbiamo solo guadagnato due nuovi membri della famiglia, ma anche due nuovi potenziali vittime degli scherzi di nostro padre” ha detto ridendo Em.
Jarrett e Maestri sono al corrente del lavoro di cucitura e rammendo che i Pinder hanno fatto, preparando tutte le divise dei giocatori. Entrambi sono stati colpiti dal comportamento e dalla dedizione di questa famiglia, visto che hanno giocato nell’organizzazione, coprendo ruoli molto ambiti e ben pagati.
E’ sorprendente che non siano americani, questa famiglia del quartiere di Zilmere ha iniziato a conoscere i Bandits nel più tradizionale modo australiano “Quando ci siamo trasferiti nell’attuale abitazione una ventina d’anni fa, i nostri vicini di casa erano Ted e Phyl Roebuck. Ted era il coach della prima e originaria squadra dei Bandits e due dei figli di Phyl giocavano nella squadra.” Carla ci ha spiegato che la famiglia Roebucks gli forniva sempre i biglietti gratuiti.
Tutti i Pinder hanno giocato a baseball. Carla e suo marito David hanno anche partecipato nella stessa squadra all’ultimo torneo di Slow Pitch. “Non ci si arrabbia mai per il baseball da noi.” ha detto Carla. David è cresciuto con il baseball, Carla ha giocato nella prima edizione del campionato di Softball Australiano mentre Emma, nonostante fosse una ginnasta professionista, ha sempre trovato del tempo per divertirsi giocando a baseball. Toby attualmente milita nell’Under 20 dei Windsor Royals la competizione di Singolo A Australiano.
Capo dei botteghini della squadra, il ruolo che ha David non gli permette di divertirsi molto. “Molte persone non capiscono che al botteghino, David non ha la possibilità di seguire tutta la partita, si deve accontentare di vedere solo qualche inning di sfuggita.” Ci ha spiegato Carla. David si posiziona nel cabinotto bianco un ora prima della partita e ci rimane fino all’ottavo inning. Stampare i biglietti poi gli porta via tre o quattro ore prima della partita.
Il ruolo della diciannovenne Em è partecipe per tutta la durata delle partite, non si ferma mai, organizza tutte le attività tra un inning e l’altro e si assicura sempre che la mascotte Buster sia sempre al posto giusto. Annunciatrice ufficiale degli incontri con il microfono, è la prima a presentare lo speaker Trent ‘Coshy’ Cosh e il General Manager della squadra Whitey Wallace. Em non ha problemi a muoversi nel campo, spronando la squadra e presentandoli al pubblico uno ad uno.
Toby, che a 16 anni aveva già preso il tesserino da aiuto arbitro, come sua madre, è in procinto di acquisire anche il Livello 1 per poter arbitrare. “Toby lo trovi sempre che gira nel dugout oppure pronto a portare le palle di scorta all’arbitro di casa base, poi è sempre pronto a redarguire le persone che non indossano le magliette dei Bandits.” racconta Jarret ridendo. Il coinvolgimento che ha Toby per i Bandits si vede durante le partite in trasferta, quando è sempre attaccato ai social network e a internet per informare tutto il mondo di quello che sta succedendo ai Bandits.
Nel ruolo di madre, Carla è molto orgogliosa dei suoi due “nuovi” figli Alex e Sean. “Alex è una persona fantastica da avere in casa, una persona molto educata, raramente lascia le cose in sospeso ed è molto consapevole dei suoi obiettivi. E’ ormai diventato un Aussie onorario, quando ha un paio di infradito e un biglietto dell’autobus non c’è più modo di fermarlo.”.
La famiglia Pinder ha anche apprezzato l’autenticità di Jarrett, nativo del Colorado sempre pronto a pronunciare “You’re kidding” tentando di imitare la cadenza australiana, molto giocherellone, soprattutto facendo il burlone insieme a Maestri.
“Alex ci ha chiesto come abbiamo fatto per 21 anni a vivere in Australia senza esser mai punti o morsi da qualche animale velenoso o da qualche strana creatura.” Uno dei regali di Natale che i ragazzi hanno trovato sotto l’albero dopo la trasferta di Adelaide è stato un asciugamano con raffigurato un canguro, il fatto è che dentro l’asciugamano era nascosto un serpente di gomma. Recentemente poi Jarret ha nascosto nel cuscino di Maestri una pianta piena di foglie: “Come pensavamo c’è stata un esplosione di termini e brutture in italiano” cosa che ha lasciato di stucco Toby e Sean.
“I Pinders sono una famiglia incredibile, sempre pronti a ridere e pensare positivo!” Maestri si è sempre trovato molto bene. “Andavano al loro lavoro, poi tornavano per dirigersi subito allo stadio, aiutando sempre tutte le persone ed essendo sempre pronti a soddisfare ogni nostra esigenza!”.
“I Pinders mi hanno fatto vivere un esperienza fantastica, non mi scorderò mai la loro ospitalità una volta che tornerò in America. Sono sicuro che, se la squadra mi vorrà, tornerò anche il prossimo anno.” ci dice Jarret.
“Venire in Australia per giocare a baseball è stata una bella esperienza, anche durante i giorni di riposo quando si stava in famiglia. Mi sono sentito parte della famiglia, è stato bello come ci hanno trattato, sempre molto gentili e ospitali.”
Jarrett, Maestri e Matsuda, che è stato l’arbitro dei Bandits, hanno mangiato insieme per il cenone di Natale. “Immaginatevi vedere dieci Australiani e tre ragazzi stranieri giocare a Cranium fino alle 11 e 30 di sera. Un casino pazzesco!”.
A parte il baseball, i ragazzi hanno imparato anche altri aspetti dell’Australia “Ad Alex è stato insegnato che sua ‘Mamma’ ha sempre ragione e che i pipistrelli non possono giocare a Cricket perchè non hanno i pollici, metre Sean adesso sa bene che la cuccetta del letto a castello è un pò troppo bassa per un ragazzo della sua stazza, a suo discapito lo ha capito ogni mattina” ci spiega Emma.
Con la loro mentalità di “rimboccarsi sempre le maniche” i Pinders hanno dato un apporto fondamentale ai Bandits e a tutta la lega, regalando un esperienza magnifica anche ai ragazzi che hanno ospitato. “Questo paese è formidabile, ma le persone che lo abitano sono quelle che lo rendono così fantastico” conclude Jarret.
Anche se il campionato è finito, i Pinders non si fermano di certo, Carla attualmente sta tentando di diventare il sindaco del quartiere Bracken Ridge Ward, con tutta la sua famiglia al suo supporto siamo sicuri che, con la stessa passione e giovialità che hanno messo in questa stagione, riusciranno a vincere anche quest’impresa.