Intervista a Maestri su grande Slam

2 Febbraio 2011
INTERVISTA AD ALESSANDRO MAESTRI, PORTABANDIERA DEL BASEBALL ITALIANO NEGLI USA

L’articolo di Daniele Mattioli, Grande Slam.

Alessandro Maestri, lanciatore della nazionale italiana e portabandiera del baseball italiano negli USA, si racconta al sito Grandeslam in un’intervista inedita e in esclusiva. Parliamo con lui della Coppa Intercontinentale e della sua avventura con i Chicago Cubs, ripercorrendo anche la sua carriera di giocatore.

Quando c’è da scrivere la storia, lui è sempre presente. Lo è stato tre anni addietro contro gli USA ai Mondiali, dove chiuse la partita alla grande dando all’Italia il primo successo della storia contro la formazione a stelle e striscie e si è ripetuto qualche settimana fa durante la Coppa Intercontinentale. E’ stato infatti Alessandro Maestri a consegnare la medaglia di bronzo alla nazionale italiana (primo podio della storia in una competizione internazionale per gli azzurri) salvando il risultato nella Finale per il terzo/quarto posto contro Taiwan, in un ultimo inning thrilling. E proprio il lanciatore azzuro è il nostro intervistato della settimana e con lui non si è parlato solo di nazionale, ma anche tanto della sua avventura negli USA, dove sta cercando di ritagliarsi uno spazio importante nella Franchigia dei Chicago Cubs.

DANIELE MATTIOLI: Ciao Ale.
ALESSANDRO MAESTRI : Ciao a tutti.

DANIELE MATTIOLI: Iniziamo la nostra intervista commentando assieme l’ultima giocata da te realizzata e divenuta importantissima per la storia del baseball italiano: l’ultimo inning della sfida contro Taiwan, nella finale per il terzo posto della Coppa Intercontinentale.
ALESSANDRO MAESTRI : Beh che dire. Diciamo che ho voluto rendere il finale ancora piu interessante di quello che era già. Da un out e nessun corridore in base, sono arrivato a basi piene con 2 out. Sono stato bravo ad andare subito in vantaggio con l’ultimo battitore, 2 strike e 0 ball, cercando di metterlo sulla difensiva. Su una fastball esterna ha poi battuto una rimbalzante che è finita dritta dritta nel mio guantone. Non mi è rimasto nient altro da fare che passare la palla a Sambucci che difendeva il sacchetto di prima ed iniziare a festeggiare. Una bella emozione.

DANIELE MATTIOLI: Prima di Taiwan, qualche giorno addietro, era arrivata la primissima vittoria della storia contro il Giappone, impegnato con una squadra formata da giocatori professionisti. Avete dimostrato come poter scrivere la storia in brevissimo tempo.
ALESSANDRO MAESTRI : Sì, proprio dopo la partita contro il Giappone è dove forse ci siamo resi conto che avremo potuto dire la nostra contro tutte le squadre presenti al torneo. Cillo ha lanciato una partita incredibile, era un piacere vederlo sul monte, la difesa ha fatto il lavoro e l’attacco è riuscito a darci quei 3 punti che sono serviti a fare la differenza! Grandissima partita!

DANIELE MATTIOLI: Parlando sempre della competizione, quello raggiunto dall’Italia è un risultato storico, nonostante alla vigilia c’erano stati commenti scettici da parte di altre testate sulle convocazioni fatte e sulla possibilità di passare il turno. Quale è stato, secondo te, il segreto di questo grande successo?
ALESSANDRO MAESTRI : Premettendo che lo scetticismo della gente mai è mancato e mai mancherà, io penso che gran parte del merito vada a Marco Mazzieri. Un allenatore deve forse anche essere un pò psicologo con i propri giocatori e cercare di tirare fuori il massimo da ognuno. Lui secondo me è molto bravo in questo. E’ bravo a motivare, a far dimenticare in fretta brutte partite e girare pagina, a sorvolare su gli errori fatti (perche sono cose che capitano nel baseball) e a trasmettere positività, pensando sempre avanti. Non sono sempre solo i nomi a fare la differenza, spesso è l’atteggiamento che i giocatori hanno in campo che la fanno.

DANIELE MATTIOLI: Concludendo l’argomento nazionale, sei stato protagonista anche dell’altro storico successo della nazionale italiana ai Mondiali del 2007, contro gli Stati Uniti. In quell’occasione hai chiuso la partita eliminando al piatto Jayson Nix, quando le basi erano tutte piene. Che ricordo hai di quel momento?
ALESSANDRO MAESTRI : Anche quella volta ero finito a basi piene con due out! (ride NDI) Un altro bellissimo ricordo. Un’altra partita in cui tutti avevano dato tutto quello che avevano. La partita è finita con uno strike out, in quell ultima dritta, ho cercato di metterci tutta la forza che avevo, ed è andata bene!

DANIELE MATTIOLI: Arriviamo ora a parlare della tua stagione in Doppio A con i Tennesse Smokies, dove sei ritornato dopo una breve apparenza in Singolo A Avanzato. Potremmo azzardare che quella che hai passato, è stata forse la prima vera annata difficile per te negli States?
ALESSANDRO MAESTRI : Si quest’anno non è andata esattamente come sperato ad inizio anno. Diciamo che i primi 3 mesi di campionato ho fatto molta fatica. E’ il primo anno che vado in contro a cosi tanta difficolta, diciamo che mi sono un po perso soprattutto a livello mentale. Sono cose che capitano nel baseball come in tutti gli sport. L’importante è una volta superato l’ostacolo cercare di capire perchè è successo.

DANIELE MATTIOLI: In cosa dovrai lavorare in questa off season per ritornare in forma l’anno prossimo?
ALESSANDRO MAESTRI : Quest’inverno cercherò di concentrarmi di piu sulla meccanica, per cercare di avere un caricamento piu costante sul monte, che mi permetterà di fare meno errori.

DANIELE MATTIOLI: Quello appena trascorso è stato il tuo quinto anno negli USA, dove dal 2006 sei entrato a far parte della Franchigia dei Chicago Cubs. In questa circostanza sei stato firmato, primo ad esserlo, quando eri all’Accademia del Baseball di Tirrenia. Cosa hai pensato quando hai saputo di andare a giocare nel paese dove il baseball non è semplicemente uno sport, ma una religione?
ALESSANDRO MAESTRI : Diciamo che quando ho firmato di pensieri ne ho avuti tanti, molto spesso mi chiedevo come sarebbe stato, non riuscivo ad immaginarmelo molto bene nella mia mente. Insomma i dubbi erano tanti, non ero sicuro di essere all’altezza, o di quanto sarei riuscito a rimanere oltreoceano. L’unica cosa certa che mi ero promesso era il fatto che avrei dato tutto quello che avevo per cercare di fare durare l’esperienza il piu possibile.

DANIELE MATTIOLI: Quanto è importante, proprio in virtù di ciò, la possibilità di avere un centro federale dove poter far crescere ragazzi che forse seguiranno le tue orme?
ALESSANDRO MAESTRI : Un centro federale come l’Accademia è senza dubbio un mezzo per maturare piu in fretta come giocatore. A me ha aiutato tantissimo.

DANIELE MATTIOLI: Si potrebbe parlare per ore di quanto è successo in questi anni in America, ma preferiamo far stillare a te una top three della tua avventura negli States. Quale sarebbe?
ALESSANDRO MAESTRI : Al primo posto l’annata del 2007 a Peoria. La migliore che ho avuto; sono riuscito ad essere costante per praticamente tutto il campionato. Al secondo la partita giocata in Major durante una partita di Spring Training contro gli Oakland Athletics, dove ho lanciato un inning e ho affrontato Orlando Cabrera (strike out), Matt Holliday (strike out), Jason Giambi (valida) ed Eric Chavez (strike out). Al terzo riunirei forse tutte gli altri piu o meno piccoli episodi che magari al momento mi sfuggono ma che hanno caratterizzato tutti questi 5 anni.

DANIELE MATTIOLI: Nel corso di questi anni, hai avuto la possibilità anche di essere convocato con i Chicago Cubs nel corso dello Spring Training e anche di giocare in squadra, come in Doppio A, con un grande come Geovany Soto, ricevitore della squadra di MLB. Che impressione ti hanno fatto?
ALESSANDRO MAESTRI : Beh lanciare con giocatori come lui dietro il piatto è fantastico, a partire dal target che ti offrono e alla sicurezza che ti danno. Tra l’altro Soto è un ragazzo molto simpatico, ogni volta che mi vede mi chiama Spaghetti.

DANIELE MATTIOLI: Chiudiamo il discorso MLB, chiedendoti un commento sulle World Series appena concluse. Giusto il risultato finale, con i San Francisco Giants vittoriosi?
ALESSANDRO MAESTRI : Devo essere sincero, non sono riuscito a seguire le World Series cosi bene quest’anno. Sono sicuro che ha vinto la squadra che piu meritava. Arrivare in fondo a un campionato del genere (162 partite + playoffs) e battere quel tipo di competizione che c’e in Major non ha bisogno di altri commenti.

DANIELE MATTIOLI: Stiamo arrivando alla fine della nostra intervista. Come è nata la tua passione per il baseball? Chi era il tuo idolo da giovane?
ALESSANDRO MAESTRI : La mia passione è nata dal fatto che mio cugino e mio fratello (4 anni piu grande di me) si erano avvicinati a questo sport. Io non ho fatto altro che seguire le loro orme. Poi da cosa è nata cosa. Se devo essere sincero non ho avuto un idolo in particolare, mi divertiva molto collezionare le figurine americane però. Ne avevo degli album pieni!

DANIELE MATTIOLI: Parlando invece dei tuoi hobby, hai un film preferito? Un cantante?
ALESSANDRO MAESTRI : Un film in particolare no, comunque amo le commedie. Musica quella latina e l’hip hop su tutte le altre, mentre telefilm forse quello che ho guardato piu di tutti gli altri è stato Friends

DANIELE MATTIOLI: Ora per te è momento di Off Season. Cosa farai in questo periodo?
ALESSANDRO MAESTRI : Da quando sono tornato da Taiwan non ho ancora preso una completa vacanza, ho continuato ad allenarmi. Mercoledi prossimo vado al caldo per due settimane, dopodichè andrò probabilmente a Tirrenia a prepararmi per il prossimo anno.

DANIELE MATTIOLI: Grazie mille per la disponibiltà.
ALESSANDRO MAESTRI : Grazie a te.